Pagine

domenica 12 febbraio 2012

I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli (Mc 7,24-30)





Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,24-30)I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia.
Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia».
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Parola del Signore

E’ una donna che da pagana si fa credente, il contrario della prima lettura che ci presenta Salomone che da credente segue poi gli idoli pagani, la dea Astarte ecc. dei della natura e della fecondità naturale molto più tangibili del Dio di Abramo. Sono gli errori della vita che succedono quando si sbaglia il bersaglio, a chi affidare il proprio cuore. Succede così quando si perde di vista il Dio della vita.

Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ai confini del Libano attuale. Siamo in una località pagana ed è proprio qui che Gesù troverà accoglienza. Marco ci dice come Dio si fa presente nella fede di una donna che ha sentito unicamente parlare del Signore. E libera la figlia che è legata da uno spirito impuro, da una forza che non viene da Dio, e che le toglie la possibilità di vivere pienamente la sua vita, una malattia o che altro possa essere stato.

Gesù risponde alla donna che lo implora secondo il linguaggio ebraico: i pagani erano chiamati ‘cani’, si intendeva con questo termine la gente fuori della cerchia di Israele. Gesù lo utilizza non per umiliare la donna, anzi qui è Marco che mette in bocca a Gesù questo modo di esprimersi per far capire che quelli che erano ritenuti ‘i pagani’ sono in realtà quelli che si accorgono della presenza efficace di Gesù Signore.

‘Briciole’ come a dire: “Anche se non conosciamo il Dio di Mosè, conosciamo il Tuo modo di agire, l’agire di Dio, il Dio della vita che rinnova le cose.

Chiedo questa capacità di rinnovarmi, di non assuefarmi nelle cose religiose che possono fissarmi in atteggiamenti sbagliati, a seguire un ‘dio’ comodo e facile, ma di accogliere in pienezza le cose che Dio ci vuole donare, cioè la forza, l’energia che proviene da Lui, fonte di Vita, anche quando conduce per sentieri impervi.
Cari saluti - Sr. Ivana


Nessun commento:

Posta un commento