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sabato 5 maggio 2012

+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,31-42)


+ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,31-42)
Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: "Io ho detto: voi siete dèi"? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata -, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: "Tu bestemmi", perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.


Per quali di queste opere buone volete lapidarmi? Gesù ormai sa che c’è una totale incomunicabilità con i giudei. Col termine ‘giudeo’, in questi contesti evangelici, non si intende il popolo giudaico in quanto tale, ma unicamente i suoi rappresentanti che sono in primis il sommo sacerdote, poi gli scribi e i farisei. E’ questa categoria di persone che non riesce, non vuole riconoscere la realtà di Gesù. Allora Gesù li porta a riflettere su un terreno molto più semplice: a guardare alle opere che lui compie. Anche in Isaia è detto che il messia compie le opere di Dio. Gesù è anche vero Messia del Signore. Lo attestano le opere che lui compie.

Ma il loro ragionamento è: “Noi non ti condanniamo per le opere, ma perché ti dichiari Figlio di Dio” - ‘Tu che sei un uomo ti fai ‘Figlio di Dio?’

E’ necessario invertire le cose: Gesù è la Parola di Dio che si è fatta carne! Questo è il salto di qualità che non riescono assolutamente a fare. Gesù cita un salmo (Sl 82, 6) : “Non è scritto nella vostra Legge che…: voi siete dèi?” Gesù prende le distanze dalla legge antica perché in lui ora la legge si compie. Egli ricorda ai giudei che la legge si riferisce solo agli uomini, anche se uomini in autorità e prestigio, - come dei -. I giudici terreni devono devono agire con imparzialità e giustizia vera, dato che anche i giudici un giorno dovranno stare davanti al Giudice.

Il punto di Gesù è questo: “Voi mi accusate di bestemmia perché mi sono definito ‘Figlio di Dio’; le vostre stesse Scritture applicano lo stesso termine ai magistrati in generale. Se coloro che sono in una posizione divinamente affidatagli può essere considerato ‘dio’, quanto più può l’Unico che Dio ha scelto e mandato!!

“Voi siete dei; voi tutti figli dell’Altissimo.” (Sl 82, 6-7)

Riconoscere la divinità di Gesù comportava tutto lo ‘scardinamento’ del senso del tempio di Gerusalemme che era poggiato su una visione di un Dio giudice, che castiga, che punisce; c’era sempre di mira la salvaguardia del potere della casta preposta. La loro ottusità era dovuta all’ancoraggio all’interesse personale, al piccolo spazio costruito all’interno. Chi invece costruisce comunione è simile nell’agire all’agire di Gesù.

E Gesù è venuto a spaccare le mura, a costruire comunione. Il tempio era una costruzione grandissima con varie aree, zone diverse, con vari accessi: l’accesso al cortile dei gentili, a quello delle donne, a quello degli uomini, a quello riservato ai sacerdoti e poi a quello del sommo sacerdote. Tempio fatto unicamente di mura divisorie. La Pasqua allora non è soltanto quella che si riferisce al passaggio dalla pasqua ebraica a quella cristiana, al passaggio dalla morte alla resurrezione, è certamente questo, ma la Pasqua autentica è l’abbattimento di ogni divisione. E’ la costruzione di ponti di comunicazione perché, e questo è il nucleo del discorso, perché si vede il nuovo agire, quello di Dio, le opere sue sono di misericordia e perdono.

Chiedo al Signore che mi dia questa sapienza di essere donna che irradia il Volto del Signore, il volto del Padre tenero, accogliente, che tende la sua mano perché io possa raggiungere la pienezza. Che tutti noi possiamo essere portati, come un bimbo in braccio al padre e alla madre, a questa gloriosa Presenza che vuole affidarci il pegno non solo della vita eterna, ma della stessa Vita che è Dio!


Cari saluti - sr. Ivana

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