Unzione di
Betania (14,3-9)
Ha
unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura
Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso.
Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di
profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò
il profumo sul suo capo. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché
questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli
ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. Allora Gesù disse: «Lasciatela
stare; perché la infastidite? Ha compiuto un’azione buona verso di me. I
poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete,
ma non sempre avete me. Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in
anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà
proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche
quello che ha fatto».
A differenza del testo di Giovanni
la donna qui (come in Matteo) è anonima, mentre è nominato il padrone di casa,
un certo Simone, e il luogo, Betania, il villaggio presso Gerusalemme dove
Gesù si ritirava la notte per non essere catturato. Comuni gli elementi
essenziali del racconto:
Il valore perenne del gesto è sancito dalla consegna
alla memoria («sarà narrato in memoria di lei»: presente in Matteo, non in
Giovanni).
Al terzo accenno della Passione
(racconto del tradimento di Giuda, vv. 10-11) seguono i preparativi della Cena
pasquale (vv. 12-16); tutto appare già predisposto, come in un disegno
dall'alto, fin nei minimi particolari, e questa Pasqua si preannuncia già come
unica.
Ha compiuto
un’azione buona verso di me.
La domanda che viene
da farsi istintivamente è sul significato dell'affermazione: "I poveri li avete
sempre con voi". Gesù non intendeva certo dire che non c'è nulla da fare di
fronte alla povertà. Di fatto Gesù, volendo definire l'azione della donna, che è
criticata dai presenti dice:
Ha compiuto un’azione buona verso di me.
Il testo italiano fa
leggere 'azione buona', ma il testo
greco dice 'opera
bella'.
Le opere belle
sono quelle non 'esteriori',
sono interiori,
degne
dell'uomo,
quelle in cui l'uomo
si esprime al meglio,
sono lo scegliere di
non servire il denaro,
l'essere di cuore
semplice,
l'essere operatori di
pace.
Quella della donna è
un'opera bella perchè inaspettata,
oroginale, creativa,
ed ha la bellezza dei
veri gesti umani.
E Gesù dice che
quell'opera è bella perchè è profetica,
"ha unto in
anticipo il mio corpo per la sepoltura"
è entrata nela Sua
morte, sepoltura e resurrezione.
L'unzione di
Betania Cappella della “Casa
incontri cristiani”. Capiago (CO)
Cari saluti.
Sr. Ivana
|
sabato 5 maggio 2012
Unzione di Betania (14,3-9)--(15,40-41.47).
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