Gli appunti sul Vangelo
di oggi.
Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti. In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato». Parola del Signore
Siamo alla seconda delle tre
predizioni della sua passione-resurrezione che scandiscono l’ascesa di Gesù a
Gerusalemme. Il suo passaggio e il suo ministero devono restare ‘nascosti’. Sì
intravede in questa esigenza sia la pericolosità della situazione di Gesù a
causa dei suoi scontri con gli uomini di legge e di potere, sia il fatto che
Egli sempre ha evitato i facili ed equivoci entusiasmi di coloro che erano
ancorati al vecchio ‘messianismo’.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e
diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato.
Tutta la passione di
Gesù si svolge all’insegna del verbo consegnare. E’ Dio stesso che ‘consegna’. Non
si tratta di un ‘padre’ crudele: nella consegna del Figlio, è Dio stesso che si
consegna all’uomo. Egli non morrà, ma verrà ucciso, diventando così testimone
fedele della sua missione come risposta al disegno di Dio, disegno di alleanza
eterna, fino a superare ogni vuoto di amore.
Se Dio, in Gesù, ha
partecipato alla nostra morte, l’uomo in Gesù partecipa alla sorte di Dio.
Giunsero a
Cafàrnao. - località situata
in Galilea; là Gesù aveva iniziato il suo ministero -
Ma i discepoli ancora non
capiscono le realtà nuove proposte da Gesù. Per la strada infatti avevano
discusso tra loro chi fosse più grande -
Capire ed accettare è il più grande dono di Dio, è il dono della fede. Essi lo
riceveranno dopo
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se
uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». ’Seduto’ – indica la
posizione di maestro – ma sembra che Gesù metta in mezzo un bambino, anzi no, un insegnamento:
il
primato sia nel servire, nel servire la
vita: Se uno vuole
essere il primo….Il primo, nella
logica di Gesù, è quello più vicino ai suoi atteggiamenti, al suo stile, al suo
modo di fare, al suo cuore.
E, preso un
bambino, lo pose in mezzo a
loro(essere
in mezzo era il posto riservato esclusivamente al maestro) e, abbracciandolo,
disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi…
Probabilmente non si trattava
di un bambino, ma di un garzone, del ragazzo di bottega, un tuttofare, uno
umile, capace di servire, esempio a noi ad essere come i ‘piccoli’, ad
accogliere i fratelli più umili e deboli nella comunità, ad essere capaci di
accogliere ‘nel mio
nome’. Marco vuol mettere
in evidenza la piena identificazione dei ‘piccoli’ con la sua
persona.
“Accoglie
me”: nella mentalità
giudaica, accogliere l’inviato è, appunto, accogliere colui che lo ha mandato.
E’ forse questa la chiave che Marco vuol darci e dare alla sua comunità. E’ un
capovolgimento della scala dei valori: di sopra ci devono essergli altri, non
io, perché ho fatto esperienza che Gesù si identifica con quanti sono ‘poveri’,
nel bisogno.
Ci conceda il
Signore questa santa saggezza e sensibilità. Buon inizio di
quaresima.
Cari saluti. Sr.
Ivana
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