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sabato 5 maggio 2012

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)

Gli appunti sul Vangelo di oggi.


+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,30-37)
Il Figlio dell’uomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Parola del Signore

Siamo alla seconda delle tre predizioni della sua passione-resurrezione che scandiscono l’ascesa di Gesù a Gerusalemme. Il suo passaggio e il suo ministero devono restare ‘nascosti’. Sì intravede in questa esigenza sia la pericolosità della situazione di Gesù a causa dei suoi scontri con gli uomini di legge e di potere, sia il fatto che Egli sempre ha evitato i facili ed equivoci entusiasmi di coloro che erano ancorati al vecchio ‘messianismo’.
Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato.
Tutta la passione di Gesù si svolge all’insegna del verbo consegnare. E’ Dio stesso che ‘consegna’. Non si tratta di un ‘padre’ crudele: nella consegna del Figlio, è Dio stesso che si consegna all’uomo. Egli non morrà, ma verrà ucciso, diventando così testimone fedele della sua missione come risposta al disegno di Dio, disegno di alleanza eterna, fino a superare ogni vuoto di amore.
Se Dio, in Gesù, ha partecipato alla nostra morte, l’uomo in Gesù partecipa alla sorte di Dio.
Giunsero a Cafàrnao. - località situata in Galilea; là Gesù aveva iniziato il suo ministero -
Ma i discepoli ancora non capiscono le realtà nuove proposte da Gesù. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande - Capire ed accettare è il più grande dono di Dio, è il dono della fede. Essi lo riceveranno dopo la Pasqua, quando lo Spirito del Risorto aprirà i loro occhi e dischiuderà il loro cuore.
Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». ’Seduto’ – indica la posizione di maestro – ma sembra che Gesù metta in mezzo un bambino, anzi no, un insegnamento: il primato sia nel servire, nel servire la vita: Se uno vuole essere il primo….Il primo, nella logica di Gesù, è quello più vicino ai suoi atteggiamenti, al suo stile, al suo modo di fare, al suo cuore.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro(essere in mezzo era il posto riservato esclusivamente al maestro) e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi…
Probabilmente non si trattava di un bambino, ma di un garzone, del ragazzo di bottega, un tuttofare, uno umile, capace di servire, esempio a noi ad essere come i ‘piccoli’, ad accogliere i fratelli più umili e deboli nella comunità, ad essere capaci di accogliere ‘nel mio nome’. Marco vuol mettere in evidenza la piena identificazione dei ‘piccoli’ con la sua persona.
“Accoglie me”: nella mentalità giudaica, accogliere l’inviato è, appunto, accogliere colui che lo ha mandato. E’ forse questa la chiave che Marco vuol darci e dare alla sua comunità. E’ un capovolgimento della scala dei valori: di sopra ci devono essergli altri, non io, perché ho fatto esperienza che Gesù si identifica con quanti sono ‘poveri’, nel bisogno.
Ci conceda il Signore questa santa saggezza e sensibilità. Buon inizio di quaresima.
Cari saluti. Sr. Ivana

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