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mercoledì 25 gennaio 2012

Alzati, vieni qui in mezzo!-Mc 3,1-6




VANGELO

+ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,1-6) È lecito in giorno di sabato salvare una vita o ucciderla?

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Parola del Signore



È sabato, Gesù va in Sinagoga di Cafarnao. Lì trova un uomo con una mano inaridita, ma anche i farisei pronti ad accusarlo se guarisce quell’uomo in quel giorno: ancora una volta la disputa riguarda l’osservanza del riposo del sabato. La casistica, infatti, prevedeva la possibilità di curare solo persone in grave necessità, in pericolo di vita: non certo, dunque, un uomo con una semplice paralisi.
Tutto parte da Gesù: questa volta non gli viene chiesto di guarire, né di esprimere una sua opinione, ma, di sua iniziativa, invita l’ammalato ad alzarsi e a mettersi in mezzo all’assemblea.


La domanda che Gesù pone ai farisei suona ai loro orecchi molto provocatoria, ma questi non prendono posizione. Se a tutti è evidente che in nessun giorno è permesso fare del male, uccidere…, rimane da scoprire se in giorno di sabato sia permesso fare del bene, salvare una vita. Di sabato, infatti, vi sono azioni buone che sono vietate perché comportano un lavoro e, non essendo urgenti, possono essere compiute il giorno dopo. Ora, apparentemente, la guarigione di quest’uomo con la mano inaridita sembra rientrare in quest’ultima categoria di casi. Eppure il Signore insiste nel volerlo guarire di sabato, anche se questo decreta la sua condanna a morte. Perché Gesù agisce così?

Perché la legge del rispettare il sabato con tutte le sottoleggine era per loro il più grande “comandamento” perché 'anche Dio si era riposato nel sabato’. Ma era evidente la spietatezza della legge sabbatica come la intendevano scribi e farisei, i quali privilegiavano in modo assoluto il ritualismo della legge. Ma questo ritualismo, quando smette di stare a servizio dell’uomo e di Dio, diventa incompatibile col vangelo, quella buona notizia che Gesù in persona sta annunciando. Purtroppo, frutto di questa incompatibilità sarà l’incipiente complotto dei capi religiosi, per eliminare Gesù.

Il problema di fondo in tutto questo contrasto è la relazione tra la novità del vangelo e le vecchie istituzioni mosaiche affette da sclerosi terminale. E’ un problema che va prendendo rilievo nelle discussioni di tutti i tratti di Vangelo letti in questi ultimi giorni.

  • Prima ci fu il gesto di Gesù che perdonò i peccati al paralitico della sinagoga di Cafarnao,
  • poi l’avvicinarsi di Gesù ai peccatori, come il pubblicano Levi,
  • in seguito la questione del digiuno,
  • ora quella del sabato.


Questa serie di polemiche rispecchia le situazioni della vita del Signore, ma anche i conflitti sulle stesse questioni della Chiesa nascente con l’ebraismo di allora.

Si discuteva la validità o la decadenza della legge mosaica come mediazione per la salvezza dell’uomo. Questo tema ha appassionato tanto san Paolo, che doveva continuamente confrontarsi con i «giudaizzanti », zelanti nel far applicare la legge mosaica ai pagani convertiti al cristianesimo.

Molte volte l’apostolo Paolo ha affermato che Cristo è venuto a liberare l’uomo dalla schiavitù della legge mosaica e della vecchia alleanza.

E’ venuto per restituirci la libertà dei figli di Dio. Questi siamo noi quando ci lasciamo guidare dalla fede e dalla legge dello Spirito che dà la vita in Gesù Cristo, siamo noi quando al centro della nostra giornata c’è Lui e il servizio al fratello.

· Gesù invita l’ammalato ad alzarsi e a mettersi in mezzo all’assemblea. Questo è ciò che mi colpisce. Pensiamo che in mezzo alla sinagoga c’èrano le pergamene, i libri sacri in apposite teche. E che fa Gesù? Mette in mezzo l’uomo da guarire. Non la legge, Dio astratto, ma l’uomo, gloria di Dio vivente.

A questo punto possiamo e dobbiamo chiederci se il nostro agire, come singoli e come Comunità, è animato da questa passione per la vita dell’uomo o se, invece, il nostro cuore rimane duro e insensibile davanti a situazioni di schiavitù, di mancanza di vita e di pace, presenti nel nostro quotidiano.
È necessario mettere a fuoco l’esigenza di promuovere un’adeguata cultura della legalità, al di là di ogni prospettiva puramente formale. L’illegalità, infatti, è nemica della pace. Questo per le grandi questioni, ma anche per le piccole e quotidiane scelte del nostro vivere.



Cari saluti. Sr. Ivana




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