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mercoledì 25 gennaio 2012

Lasciarono le reti e lo seguirono -Mt 4,18-22




VANGELO (Mt 4,18-22)
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Parola del Signore


E' il Vangelo di Matteo al capitolo 4. La chiamata dei primi discepoli. La chiamata di Simone, discepolo di Giovanni Battista, è uno spartiacque tra Antico e Nuovo Testamento. S. Andrea è patrono della chiesa di Costantinopoli, nostra chiesa sorella ortodossa.

Questo brano ci fa pensare perché, mentre nella prassi del discepolato erano i discepoli che si cercavano e sceglievano il maestro, qui è il Maestro che chiama con pura e gratuita libertà della chiamata. E’ vocazione! Vien da chiederci “Perché ci hai chiamati?”

Siamo stati soggiogati da Qualcuno che ha posato gli occhi su di noi per l’abbondanza della sua grazia, gratis data.

Penso che non devo dare ragione del perché, per esempio, io sono suora ed un’altra persona è….

Non perché siamo migliori, certo che no, nemmeno perché… ma solo perché siamo oggetto della sua gratuità, oggetto della sua chiamata primordiale perché STIAMO CON LUI. Se vengono le crisi? E a chi non vengono? Ma quando abbiamo detto un “per sempre” oppure “nella buona e nella cattiva sorte” o so io che… beh, dico a me stessa che non è più questione di dubbio, ma di fedeltà. Qualsiasi cosa accada! Sappiamo che le cose accadono, che la vita è variegata… ma non dobbiamo perdere il contatto con il Signore. Tutto qui. Le fragilità che sono dentro la mia, la nostra realtà, non sono motivo di dubbio. Fanno parte di me e Lui è il ‘vasaio’ che ci rimodella e ci ricrea’. Non lasciamoci andare perché… si è perso lo ‘stare con Lui’! Egli è il tronco, noi siamo i rami, le foglie, i fiori… che ricevono linfa vitale.

Prego, e preghiamo, per avere la sapienza di ciò che è indispensabile: lo stare con Lui! Lasciamo certi voli pindarici, anche ‘apostolici’ o reti che ci impigliano anziché scioglierci le vele!

Io domando al Signore di rifarmi in un amore sponsale, dono Suo, senza meriti o sforzi che non si chiamino altro che ‘grazia ricevuta’. Grazie, mio Signore e grazie anche a voi tutti che scambiate in rete le cose belle che ci aiutano e ci sostengono nel cammino.

Cari saluti. Sr. Ivana

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