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mercoledì 25 gennaio 2012

Senza l' ascolto, la parola diventa muta-Lc 1,5-25

La nascita di Giovanni Battista è annunciata dall’angelo.
+ Dal Vangelo (Lc 1,5-25)
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».

Parola del Signore


C’è uno schema delle “Annunciazioni” ben preciso, nel quale anche Luca si modella:

· Arriva un messaggero che in questo caso è l’angelo

· c’è il messaggio divino

· a cui fa seguito il turbamento della persona

· e poi l’accoglienza da parte di chi lo riceve

- E’ uno schema ben conosciuto che ci veniva dall’Antico Testamento ed è riportato nel Vangelo.

- Gabriele appare quando sono ‘finiti i tempi’ e ‘inizia un tempo nuovo’, ed abbiamo una nuova creazione di fatto, una nuova realtà che viene preannunciata da questo personaggio, Gabriele il cui nome significa “forza di Dio”.


Mentre Zaccaria dubita delle parole di questo messaggero, Maria invece accoglie e l’unica domanda è sul come avverrà questa proposta di Dio. E’ questa la differenza tra le due annunciazioni proposte dalla liturgia di oggi.

Si spiega che all’ufficio sacerdotale erano deputati ben 30.000 sacerdoti, trentamila, e dunque ognuno presiedeva solo una volta in vita il rito dell’incensazione (il rito dell’incenso).

C’erano due scatole, nella prima si sorteggiava il nome che poi veniva riposto nella seconda scatola e dunque passavano gli anni prima che ritornasse il proprio turno. Probabilmente mai più capitava. Quindi per Zaccaria è il momento più sacro,

nel luogo più sacro, il tempio,

nella città più sacra che è Gerusalemme.

Ma in questi luoghi sacri non è accolta la FORZA DI DIO.

Maria che è nascosta a Nazareth, un paese sconosciuto ai confini della geofrafia allora conosciuta, riesce ad avere l’acutezza di Spirito da accogliere la proposta del Signore.


Perché Zaccaria rimane muto?

Perché è sordo!


Quando una persona rimane sorda, si isola da tutto il resto.

Se vogliamo essere annunciatori per noi stessi e poi per gli altri, dobbiamo saper ascoltare Iddio che parla. Senza questo ascolto, la parola diventa muta, diventa insignificante, diventa vuota, diventa un panegirico ma senza cogliere l’essenza.


Chiedo al Signore un cuore capace di ascoltare, di portare dentro di me il messaggio di Dio che ogni giorno riceviamo per avere poi la forza di annunciare a quanti incontro questa STORIA NUOVA che viene da Dio.

Dio copre le distanze tra Lui e noi, le avvolge dentro ciascuno di noi per comunicarci i Suoi messaggi di Amore.


Cari saluti. Sr. Ivana

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